In occasione del 77° anniversario dell'eccidio di Emilia Bosi ed Amelia Merighi
l'Amministrazione Comunale invita la cittadinanza
giovedì 10 settembre alle ore 10.00
presso il cippo commemorativo in Via X Settembre 1943
per la posa dei fiori in memoria di delle due donne.
Emilia Bosi ed Amelia Merighi furono uccise a colpi di moschetto da militari tedeschi la mattina del 10 settembre, mentre insieme a un gruppo numeroso di cittadini assaltavano il magazzino del grano.
"Una delle prime misure che gli occupanti presero contro l'Italia fu la requisizione dei generi alimentari. Nella giornata del 9 settembre l'atmosfera era molto pesante [...]. I tedeschi entravano da padroni nelle fabbriche che producevano alimentari come a Peschiera, Casaralta, Bertagni, Santi, ecc., facevano man bassa, portando via tutto quello che trovavano nei magazzini e lo spedivano in Germania.
Queste notizie allarmarono le donne di Anzola. Il giorno nove fu un correre da una borgata all'altra avvisando che il grano dell'ammasso, prodotto dai nostri contadini, sarebbe partito con un convoglio di attrezzature utensili che era fermo sui binari della ferrovia.
La mattina del 10 settembre 1943 cominciarono ad arrivare donne dalle diverse borgate, tenevano ben nascosto un sacco di tela, si avviarono chi in bicicletta chi a piedi verso l'ammasso che era in via Emilia, erano circa le 10.30.
L'ammasso era protetto da una rete metallica, le più giovani e magroline, dopo aver forzato la rete in diversi punti, vi passarono sotto, mentre Oddone Guermandi, Marino Montorsi, Bavieri ed altri facevano saltare la serratura e tiravano su la saracinesca. Ai loro occhi si presentò una montagna di frumento, un attimo di meraviglia, poi le donne entrano come un ciclone urlando: Pane! Pane! [...]
Quelli che sono in due o in tre per famiglia, riescono a portarne a casa, ma la maggioranza delle donne sono sole ed il sacco lo vogliono riempire almeno a metà.
E' passato sì e no circa mezz'ora, quando qualcuno urla: - I tedeschi! I tedeschi!. Tutte cercano di fuggire, chi con il sacco e chi senza, c'è chi salta la rete, chi ripassa sotto, chi si rannicchia nel fossato.
I tedeschi sono due, in motocicletta, sono armati di moschetto, uno prende la mira e spara; sotto il piombo nazista, ai piedi dell'ammasso, cade per prima l'Amelia Merighi in Vellucci, sfollata.
Il tedesco non è contento, rincorre un'altra donna che si è già allontanata dall'ammasso un centinaio di metri, prende la mira e questa volta spara alla schiena, cade Emilia Bosi, vedova Masina."
Dal libro "Anzola: un popolo nella Resistenza". Testimonianze raccolte, curate e coordinate da Anna e Linceo Graziosi
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